Riflessioni sparse...

1.DI INTERNET
Chi mi conosce solo tramite i vari post in giro per la rete ultimamente si sarà fatto l'idea di una ragazzetta, frivola, vanitosa e fashionista. Giusto perchè lo sappiate... avete proprio sbagliato strada. Sono frivola quanto un mattone, evito specchi (e fotografie) più accuratamente di un vampiro e se mai ho comprato qualcosa alla moda, ho sempre atteso rigorosamente che non lo fosse più prima di indossarlo. Detesto alquanto le omologazioni, quindi preferisco che i fashionisti pensino che io (con una pila di vogue sul comodino) non sappia fosse di moda l'anno prima, mentre mi godo quello che mi piace per gli anni a venire.

Il titolo di ragazza (vedi lavoro) è scaduto da un po'.
Prima o poi spetterà pure a me far parte degli adulti, o no???

Perchè non pubblico allora pensieri profondi e personali in bella vista? Col cavolo. Troppo comodo.Conoscermi implica uno sforzo maggiore di questo, mi spiace.

In fondo in fondo, credo ci siano dei buoni motivi per cui varrebbe la pena essermi amici sul serio ma a questo punto dovreste chiedere a quelli che  hanno avuto a che fare con me,  e dal momento che la maggior parte, da almeno un anno a questa parte - tanto c'è facebook -  si limita a qualche click in rete (anche gli sms richiedono ormai evidentemente uno sforzo ritenuto eccessivo),  forse non sono molto attendibili neanche loro.

2. DELLE PAROLE
Sto sviluppando un insana intolleranza alle parole usate a caso, dovuta sopratutto alla frequenza con cui questo accade. Top ten? Arte/artista, creativo, design/er (vedi lavoro). Devo spiegrvi perchè? Non credo sia necessario.. Soffro anche immensamente per la prematura scomparsa delle frasi di senso compiuto. E tutto un "e sai, tipo così". Devo specificare che io in genere parlo poco, pochissimo, scrivo ancora meno..solo mi illudo che quando si parla lo si faccia per comunicare qualcosa.. Qualsiasi cosa. 

3. DEL LAVORO.
Non è un favore che mi concedi, se mi chiedi di fare qualcosa è perchè ti serve, niente a che vedere con un  opera caritatevole per cui mi tieni impegnata altrimenti non saprei cosa fare delle mie giornate. No, non potrebbe farlo allo stesso modo un tuo cugino/figlio/nipote, altrimenti chiediglielo, invece di farmi perdere un pomeriggio per venire nel tuo ufficio per sentirtelo dire, assieme a" ma lei signorina è tanto giovane, le faccio fare esperienza" , nella speranza di intimorirmi o farmi abbassare il mio (tutt'altro che esoso) compenso, e no, non è "ormai con il computer".... Prova ad accenderlo e fissarlo, poi ne parliamo.

Cosa dimentico? ah, sì.. il lavoro, per definizione, va pagato. 
Brutta cosa eh?


Sarà la pioggia.

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